GALEONE VENEZIANO del XVI secolo

 

Questo galeone leggero e slanciato viene comunemente definito come galeone veneziano pur non essendo accertato con assoluta precisione che sia proprio questa la sua origine, databile alla metà del XVI secolo.

La costruzione lascia molto a desiderare sotto il profilo della solidità indicando tuttavia dei progressi assai grandi rispetto al secolo precedente.

La velatura risulta enorme in confronto a quella di una nave più recente, la Truite del 1840 delle stesse dimensioni e dello stesso dislocamento.

Con una disponibilità di vele così grandi è da escludere l'utilizzo di tali vele in condizioni di cattivo tempo, infatti si presume che questo tipo di navi navigasse soltanto con i trevi in condizioni di vento forte o mare difficile.

Nella sua descrizione critica sulla sistemazione delle varie manovre correnti con particolare riferimento ai caricaboline a zompa d'oca l'Evrard considera esageratamente grandi per una nave di quelle fattezze.

Evrard fa poi una tavola comparata delle misure del galeone veneziano (o ritenuto tale) rapportato con la Truite del 1840 atta a dimostrare come l'accostamento delle due navi non sia casuale ma frutto di un accurato esame. 

Lunghezza totale da bordo a bordo m. 41,50

Lunghezza della carena alla linea d'acqua

m. 29,40
Altezza della batteria bassa dall'acqua m. 1,23
Tirante d'acqua maggiore m. 3,52
Altezza dal 1° al 2° ponte - batteria m. 1,92
Altezza dal 2° al 3° ponte m. 1,84
Altezza dal 3° al 4° ponte - verso poppa m. 1,64
Altezza dal 4° al 5° ponte m. 1,42
Altezza dal 2° al 3° ponte - verso prora m. 1,94
Altezza del baricentro sul centro carena m. 2,71
Superficie velica m2 1.100

 

Ne deriva che la cabina del capitano essendo situata fra il secondo ed il terzo ponte di poppa, disponeva di un'altezza di m. 1,84 mentre quella del capitano dei fanti di marina era addirittura di m. 1,64 di altezza.

Il quartier mastro ed il pilota dormivano invece in un alloggio alt m. 1,42. Come dire l'optimum del confort.

A parte le difficoltà d'alloggio degli ufficiali imbarcati, il galeone veneziano è un modello di magnifica resa accoppiata ad estrema facilità di costruzione.

Lo scafo è piuttosto filante e privo di curvature eccessive pur disponendo di una incastellatura poppiera notevole.

La costolatura verticale delle fiancate arricchisce molto lo scafo che essendo totalmente privo di decorazioni potrebbe risultare troppo scarno.

Facilissima anche l'alberatura in quanto gli alberi sono composti in un solo pezzo passante attraverso le coffe.

Le bigotte, a differenza di quelle che abitualmente si usano per i modelli, sono a goccia.

Molto belle le coffe se pure non estremamente facili, Sono del tipo a cestello composte da numerosi pezzi verticali sagomati in curva a formare proprio un cestello.

Dal disegno di Devaux del 1583 si nota anche la possibilità di trasformare le coffe di trinchetto e di maestra applicando alle stesse un certo numero di piastre di protezione e dotandole di bocche da fuoco e di un fascio di giavellotti. Se ne desume che la posizione elevata delle coffe veniva già da allora considerata importante al punto da prevederne la trasformazione in anticipo.

Si tratta perciò di una nave estremamente interessante anche nella scarsità di notizie a disposizione.

Ammettendo per buona la sua origine italiana ci da la testimonianza di un'epoca della quale poco o nulla sappiamo almeno per quanto riguarda le costruzioni italiane. 

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